Chi decide di investire può scegliere tra numerosi strumenti finanziari, i quali possono essere divisi in due macrocategorie: gli strumenti semplici o primari e quelli composti o secondari. Mentre i primi sono costituiti da singoli asset rilasciati da un unico emittente, i secondi sono formati da una composizione di più strumenti primari.

Tra gli strumenti semplici rientrano ad esempio le azioni, le obbligazioni, i prodotti bancari o postali e i beni materiali come gli immobili o i lingotti d’oro; quando un gestore, un intermediario o un amministratore crea dei panieri con più asset costituiti da strumenti primari, si può parlare di strumenti finanziari composti. Tra questi rientrano ad esempio i fondi comuni di investimento come quelli gestiti dalla Eurizon Capital sgr di Intesa Sanpaolo o i PIP e i PAC.

Tra i fini degli strumenti composti rientra quello di diversificare il portafoglio per ridurre i rischi correlati agli investimenti; ci teniamo a sottolineare il fatto che i rischi, per quanto possano essere ridotti grazie alla professionalità degli esperti, non possono essere annullati e chi decide di investire una parte dei propri risparmi deve essere consapevole che potrebbe sia guadagnare che perdere denaro.

Che cosa sono gli strumenti di investimento composti

Gli strumenti di investimento composti o secondari sono quegli strumenti che racchiudono più strumenti primari selezionati secondo una precisa strategia volta, secondo le intenzioni dei gestori, a ottimizzare i rendimenti.

A seconda del tipo di investimento scelto, si potrà entrare in possesso di una o più quote di panieri costituiti ad esempio da sole obbligazioni o sole azioni, ossia monoasset, oppure da un mix di entrambi, dunque multiasset; i panieri possono includere anche, tra le altre cose, investimenti in immobili o in materie prime.

Investimenti composti e diversificazione

La possibilità di inserire nel paniere non solo differenti asset, ma anche titoli o prodotti relativi a vari mercati consente ai gestori di diversificare il più possibile l’investimento. La diversificazione è considerata dai professionisti il metodo più efficace per ridurre – ma certo non azzerare! – i rischi degli investimenti. La diversificazione consente di limitare i rischi legati a un singolo emittente o a un unico mercato, i quali potrebbero, nonostante le previsioni positive, subire dei tracolli in borsa che porterebbero a ingenti perdite di denaro.

I principali tipi di investimenti composti

Gli strumenti secondari sono numerosi e permettono ai singoli investitori di scegliere quello più adatto alle loro esigenze. Tra i tanti è possibile trovare quelli pensati per chi vuole investire piccole somme di denaro, approfittando però del potere della diversificazione, e quelli ideali per i soggetti che vogliono delegare le scelte di investimento a dei professionisti, investendo capitali più o meno elevati in base alle proprie disponibilità.

Tra gli strumenti composti possono essere incluse anche alcune tipologie di assicurazione che abbinano alle polizze che proteggono dal rischio puro degli investimenti finalizzati all’aumento del capitale.

I fondi comuni di investimento

La più diffusa forma di investimento collettivo è data dai fondi comuni, panieri gestiti da Società di Gestione del Risparmio iscritte a un apposito albo che raccolgono capitale da vari investitori e lo utilizzano per le compravendite di strumenti finanziari.

L’aspetto più interessante di questo tipo di investimento riguarda il fatto che il singolo investitore può acquistare anche una sola quota del fondo, investendo dunque una somma contenuta, e avere a disposizione un portafoglio molto diversificato.

Tra i fondi comuni di investimento rientrano anche i fondi indicizzati, tra cui sono inclusi anche gli ETF o Exchange Traded Fund, fondi a gestione passiva che replicano l’indice del mercato scelto come riferimento.

La gestione patrimoniale

Il singolo investitore che desidera un portafoglio personalizzato e diversificato, ma non ha esperienza di investimenti, può optare per la gestione patrimoniale. Mettendo il proprio capitale in mano a un consulente finanziario, potrà limitarsi a controllare rendimento e perdite degli investimenti, lasciando che siano i professionisti a lavorare per lui, scegliendo gli investimenti più in linea con il suo profilo finanziario.

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